La moda tira le somme, ecco tutte le cifre

Il punto dopo Milano

Il Velino
24/09/2013
Abbigliamento Donna
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Sono 236mila oggi le imprese in Italia attive nel settore moda. Centro della creatività è Milano con 1.600 sulle 16mila nazionali. Per produzione risultano prime Prato e Firenze (6.500 imprese ognuna), poi Napoli e Milano con quasi 5mila. Per commercio prime Napoli, Roma e Milano (con 20mila, 15mila e 13mila negozi e venditori). Sono 821mila gli addetti in Italia nel settore, al primo posto Milano con 80mila, poi Napoli e Firenze con circa 40mila. È quanto emerge da un’elaborazione dell’ufficio studi della Camera di commercio di Milano su dati Infocamere 2013 e 2012. In particolare, le 35mila imprese lombarde hanno circa 200mila addetti. Como, Bergamo, Brescia e Varese sono, con Milano, tra le prime 20 in Italia per numero di addetti. La Lombardia vale un giro d’affari di 34 miliardi in un anno per il settore, tra produzione e commercio, di cui 18 da Milano. Cresce l’export milanese della moda: nei primi 3 mesi del 2013 ha sfiorato 1,3 miliardi di euro con una crescita del 7,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012 secondo i dati che arrivano da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al primo trimestre 2013 e 2012.

L’Europa resta il mercato principale con oltre la metà (51,6 per cento) dell’export di settore e una crescita del 4,9 per cento in un anno (circa 30 milioni di euro in più) seguita dall’Asia orientale (29,3 per cento dell’export, +11,4 per cento) ma tra le aree che crescono di più tra 2012 e 2013 ci sono l’Asia Centrale (+21,5 per cento) e il Medio Oriente (+16,4 per cento, quasi 10 milioni di euro in più). Tra i Paesi, primato per la Francia che da sola ha assorbito oltre l’11 per cento di tutto l’export di moda milanese (circa 145 milioni di euro, +2,1 per cento), seguita da Stati Uniti (8,4 per cento, 109 milioni di euro, +1,1 per cento), Giappone (7,7 per cento, quasi 100 milioni, +11,4 per cento) e Corea (6,7 per cento, 86 milioni, +20,1 per cento) mentre la Cina ha importato moda made in Milan per oltre 53 milioni di euro, in crescita del 14,9 per cento, cui si aggiungono i circa 84 milioni di euro importati via Hong Kong. Bene anche il Medio Oriente che tra abbigliamento, accessori e calzature ha assorbito il 5 per cento del made in Milan.

Boom per Kuwait (+106 per cento) e Brasile (+98 per cento) che in un anno raddoppiano il valore delle importazioni. “Il settore della moda - ha commentato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano - con tutta la sua filiera rappresenta un elemento importante dell’economia di Milano e dell’Italia. Il nostro successo è costruito sul buon gusto, sull’innovazione e sull’attenzione alla qualità che rappresentano caratteristiche durature del modo di lavorare delle imprese di moda.  Ma soprattutto sul legame tra artigianato, creatività e industria. La Camera di Commercio è accanto come partner istituzionale della Camera della Moda in questi giorni di impegno a servizio delle oltre 200mila imprese coinvolte nel Paese. La moda è un fattore decisivo, alla base della nostra immagine e competitività internazionale su cui occorre ancor più investire in questo momento di crisi economica”.

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