5 regole del bon ton da conoscere per non fare mai brutta figura

06/07/2020
Passatempo
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Inutile negarlo, quando si parla di bon ton e galateo si pensa immediatamente alle antiche e rigide regole delle buone maniere appartenenti alle ricche famiglie rinascimentali; le si percepisce, quindi, molto lontane dl contesto attuale e, soprattutto, fuori luogo ai giorni nostri. Nulla di più sbagliato: scelti accuratamente alcuni precetti del galateo ci possono tornare utili anche oggi, specialmente in situazioni più formali dove è necessario essere composti e fare una buona prima impressione. Vediamo quindi insieme quando il bon ton può tornarci utile e come!

Storia del galateo

Partiamo subito da qualche accenno storico, così da conoscere meglio le antiche origini del bon ton. Queste, in particolare, che risalgono circaal 200 a.C, quando il filosofo Clemente Alessandrino trascrisse li primi dettami di quello che veniva ritenuto il corretto comportamento da tenere fuori casa e con gli ospiti. Nel rinascimento il galateo venne poi diffuso a diverse classi sociali ad opera del poeta Giovanni della Casa, fino ad arrivare al diciottesimo secolo quando Baldassare Castigliones “Il Cortegiano”, un capolavoro che vede come protagonista un uomo che si fa strada nella società solo grazie alle buone maniere. Infine, arriviamo al diciannovesimo secolo, dove ad adottare i severissimi principi del comportamento erano unicamente appartenenti all’alta società, e specialmente le donne.

Galateo a tavola

Uno dei luoghi in cui il galateo è più conosciuto è la tavola: l’ora dei pasti, infatti, è fondamentale per imparare tutti i principi del bon ton. Il primo errore da evitare, ad esempio, è quello di dire “buon appetito”, in quanto il pasto deve essere visto solo come un modo per rendere più piacevole la conversazione con gli ospiti e non l’attività principale. La postura, importantissima per definire il proprio portamento, deve poi essere sempre con la schiena dritta e le braccia lungo ai fianchi. Le mani inoltre non possono toccare il piatto finché non arrivano tutti gli ospiti e i padroni di casa non iniziano a mangiare. Vietato anche fare la scarpetta, soffiare sul piatto per raffreddare la pietanza e far sentire rumori mentre si mastica. Quando avrete finito di mangiare potrete appoggiare le posate sul piatto parallelamente, segnale che non gradite altro.

Attenzione alla lingua

Il linguaggio è uno degli aspetti che tradisce maggiormente in quanto spontaneo, e sebbene infatti sia le parolacce che le bestemmie siano utilizzatissime nel linguaggio comune, quasi a diventare semplici intercalari, in realtà sono parole decisamente sconsigliate in moltissime occasioni. Quando l’atmosfera è più formale o si è in contatto con persone che ricoprono ruoli prestigiosi, potete comunque mostrare spirito e arguzia sfruttando parolacce in italiano che siano più antiche e desuete come quelle raccolte nel magazine di Babbel, con cui potrete pungolare il vostro interlocutore ma senza risultare volgari. Mantenere un registro stilistico sempre elevato, anche se non eccessivo, è estremamente importante per riuscire a fare una buona impressione.

Galateo al ristorante

Se la cena non fosse a casa di qualcuno ma in un ristorante, vi sono delle ulteriori regole da seguire. In primo luogo, l’uomo precede la donna e le cede il posto migliore, facendola accomodare. Se ve lo stavate chiedendo, anche la regola di far pagare il conto della cena all’uomo viene generalmente descritta come atto di galateo ma, risalendo agli anni in cui le donne non lavorando non potevano pagare in prima persona la cena, in situazioni meno formali anche il pagamento “alla romana” è generalmente accettato. Infine, l’uomo si alza da tavola scortando la donna fino all’uscita e porgendole il soprabito.

Salutare sempre

Il saluto prevede le medesime regole delle presentazioni, è quindi la persona più giovane a salutare quella più anziana, oppure la persona meno importante a quella più importante. Inoltre, l’uomo che incontra qualcuno che conosce mentre accompagna la donna non dovrà fermarsi a salutare, ma limitarsi a un cenno di saluto, che dovrà dare anche alle conoscenti della donna. L’ultima regola riguarda sempre il rapporto tra uomini e donne: secondo anche le recenti regole del galateo gli uomini non possono infatti presentare la donna che li accompagna e sarà sempre lui a doverla salutare.

Le regole per i bambini

Sebbene insegnare il galateo ai bambini sia visto come limitativo e troppo restrittivo, è comunque importante dare alcune regole di base per comportarsi in pubblico. La prima regola è salutare sempre tutti, alla quale segue dire in ogni occasione necessaria “grazie,”, “prego”, e “scusa”. Infine, altre importanti regole prevedono il non parlare con la bocca piena, non appoggiare i gomiti al tavolo e non interrompere chi sta parlando.

Ecco quindi tutti i precetti del galateo che possono sempre tornarci utili in occasioni speciali (e non solo!)

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