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Omaggio alla stilista Jole Veneziani

Da Taranto a Milano la storia di una pioniera della moda

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Nel 1952 era in copertina su 'Life', oggi Milano ricorda Jole Veneziani (1901-1989), pioniera del made in Italy, con una mostra a Villa Necchi Campiglio che indaga il rapporto tra 'alta moda e società' nel capoluogo lombardo. Non a caso l'esposizione si apre sulla ricostruzione di una giornata tipo di una donna dell'alta borghesia milanese, scandita da manichini che indossano i capi originali creati da Jole Veneziani, intenti nel preparare la tavola per il pranzo, giocare a carte o leggere una rivista.

Milano è stata la città che accolse la giovanissima Veneziani quando, da Taranto, si trasferì con tutta la sua ricca e numerosa famiglia. E fu nel capoluogo lombardo che, dopo una breve esperienza come amministratrice di un'importante ditta di pelli, sviluppò la sua vocazione per la moda e un fiuto da vera imprenditrice. Nel 1937 aprì un laboratorio di pellicceria in via Nirone cui si affiancò la sartoria nel 1943, e nel 1946 la produzione di Haute Couture, dopo aver trasferito definitivamente nel 1944 la sua sede in via Montenapoleone, in una Milano ancora sotto le bombe e piena di macerie.

L'atmosfera di quell'atelier, nelle cui sale dorate e risplendenti di specchi passarono Josephine Baker, Marlene Dietrich, Maria Callas, è stata ricreata nella casa museo del Fai con oggetti di sartoria e modelli originali, accompagnati dalle foto d'epoca degli ambienti e da quelle delle modelle in sala prove. Non mancano poi riferimenti a quella mitica sfilata organizzata da Giovanni Battista Giorgini a Villa Torrigiani, a Firenze, nel 1951, che segnò la nascita dell'Alta moda italiana. Con la sua capacità di precorrere i tempi, Veneziani fu anche tra le prime firme a collaborare con una casa automobilistica, 'griffando' carrozzerie e interni per Alfa Romeo, esperienza ricordata da foto d'epoca, come quelle che documentano il suo rapporto con la Scala, il cinema, il teatro e la televisione. La rassegna, curata da Fernando Mazzocca, promossa dalla Fondazione Bano e dal FAI, sarà aperta da domani al 24 novembre.

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