Aldo Fallai ha conquistato il mondo della moda alla fine degli anni Settanta soprattutto grazie alla collaborazione con Giorgio Armani, con cui ha contribuito a creare le più importanti campagne pubblicitarie degli ultimi decenni, firmando così alcuni dei capitoli più esaltanti della storia del Made in Italy. Trattandosi di uno dei più talentuosi fotografi del nostro tempo, un artista noto in tutto il mondo, era quindi sorprendente saperlo tra i pochissimi cui ancora non fosse stato dedicato un approfondimento monografico.
Fallai vive a Firenze dov’è nato e ha studiato, ed è un giusto destino che sia ora proprio la sua città a colmare la lacuna con una grande esposizione progettata per riassumerne il percorso creativo con oltre 200 fotografie spettacolari, per lo più in colori ‘Armani’ (bianco, grigio, sabbia), non poche di dimensioni extra large, tutte ristampate sotto la supervisione dell’autore.
Aldo Fallai. Da Giorgio Armani al Rinascimento. Fotografie dal 1978 al 2013: la mostra (10 gennaio-10 marzo 2014) che inaugura la prossima stagione di Villa Bardini, curata dalla storica dell’arte Martina Corgnati. Nel comitato scientifico Carlo Sisi, già Direttore della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, e l’AD di Oltre la moda. Immagine e comunicazione Luigi Salvioli, che del progetto è ideatore e organizzatore. Tutti protagonisti, oggi, della presentazione alla stampa con Michele Gremigni, Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron promotrice dell’esposizione in collaborazione con il Comune di Firenze e con il Museo Bardini.
Il Museo ospiterà la sezione Rinascimento per la curatela della responsabile Antonella Nesi, mentre a Villa Bardini andrà in scena la lunga (28 anni) simbiosi creativa Armani - Fallai: foto di moda, di campagne pubblicitarie, di modelle e modelli, ma anche di persone comuni, amici di strada, nudi, oltre a infaticabili studi sul tema della forma emozionata dallo sguardo. Immagini che documentano una travolgente avventura culturale e sociale oltre all’evoluzione di un fotografo che dalla moda ha saputo spingersi in tante direzioni molto personali, elaborando paesaggi, ritratti e visioni del mondo, sul cui sfondo resta sempre la grande arte del Cinquecento toscano. “Veloce, sensuale, ironico, amante appassionato del tempo reale”. Così Corgnati lo descrive nel catalogo.
Il boom del Made in Italy, con l’esigenza di stilisti e art director di un’immagine originale italiana, è di là da venire quando nei primi anni Settanta Fallai inizia a collaborare con Giorgio Armani. Diplomato all’Istituto d’Arte, ha 30 anni e fa il grafico, ma in occasione di un servizio che Vogue dedica allo stilista s’improvvisa fotografo. Accade quasi per gioco, eppure il successo è così esplosivo da spalancargli un mondo e una carriera.
Gli esordi dell’epopea del Made in Italy sono, come noto, legati ad alcuni giovani stilisti, geniali e coraggiosi. Armani, Versace, Coveri, Ferrè, Krizia, Valentino sfuggono alle leggi elitarie e asfittiche della haute couture e ribaltano l’antico predominio francese imponendo uno stile inedito, moderno, legato però alla grande tradizione d’arte e di gusto del paese. Il tailleur sobrio e maschile che, d’improvviso, rappresenta la donna Armani, ma anche il suo classicismo e il suo stile elegante si impongono al mondo intero come segno tipicamente italiano.
Fallai racconta tutto questo come nessun’altro: mitiche le sue immagini in bianco e nero di donne bellissime: sguardo deciso e netto, tacco basso, pantalone morbido in seta, guanti di velluto. Figure seducenti, ma protagoniste della propria vita e delle proprie decisioni. In altre circostanze il fotografo ricorre a effetti quasi flou, da pittorialista, e immerge la sua giovane romantica in atmosfere pastello, dove spiccano guanti all’uncinetto e morbidi décolleté. Usa modelle e attrici, anche le più ammirate e celebri, con naturalezza. Trasforma l’abito in immagine, la moda in storia del gusto. Le sue foto sono la poesia di un’epoca, il trionfo delle case di moda italiane.
Dal passato all’oggi. Le immagini degli allievi dell’Istituto Marangoni di Milano sono il volto della continuità e dell’inesausta vitalità del Made in Italy. Per l’Istituto, Fallai ha realizzato nel 2012 una grande rassegna nella sede di Shangai. E sempre grazie all’Istituto, nel 2014 la nuova esposizione viaggerà da Firenze a Milano, da Parigi a Londra e di nuovo a Shangai per mostrare ai designer e allo sconfinato mercato cinese il fenomeno Made in Italy negli anni della gloria.