Stampe animali: maculato, leopardato, zebrato, pitonato, “animalier”, “sauvage, chiamiamolo come preferiamo , uno stile sempre in auge , fantasia intramontabile, grande fonte di ispirazione per molti creativi, evoca la trasgressione, l’eccentricità, la seduzione, l’ammiccamento, la sensualità, la forza e l’audacia; una stampa che si ripete di stagione in stagione,che si reinventa nei colori e nelle sfumature, fedele a se stessa nel messaggio di sinuosa predatrice per chi lo indossa.
Inaugurato nel lontano 1947 sulle passerelle parigine dalla maison DIOR, viene presentato come simbolo di sfarzo e di lusso; Valentino negli anni successivi utilizza la fantasia maculata su seta pregiata per foderare pellicce di zibellino bianco; viene indossato con eleganza e garbo dalla Sig.ra Jackie Kennedy; star del cinema e della moda confermano lo stile imperturbabile del print animale ad ogni evento mondano, come Margareth Madé (giovane attrice italiana portata al successo dal film Baària di Giuseppe Tornatore ), che sul tappeto rosso della 67 esima Mostra del Cinema di Venezia, splendidamente indossa un abito leopardato.
Artisti del calibro di Roberto Cavalli, Anna Molinari, Stefano Dolce e Domenico Gabbana ne hanno fatto il loro cavallo di battaglia : tessuti impalpabili, sete pregiate, chiffon fluttuanti, mousseline leggiadri, velluti setosi, cashmere soffici, tulle inamidati, taffetà cangianti, tutto si colora e si pigmenta di un misto di toni alternati, tutto si miscela per una combinazione che fa stile e detta tendenza.
Dai cappotti alle scarpe,dalle poltrone alle lampade, il mondo maculato entra nel quotidiano sobrio e cupo per dargli quell’accenno di colore, quel quanto basta per rinvigorire il grigio urbano.
Sì amato e desiderato quanto detestato, il manto felino porta con sé il mistero di un successo firmato al femminile.
Lodato da tanti e disdegnato da altri, l’ “animal print” resta lo stile indiscusso di una moda che ha attraversato generazioni, che ha riscosso e continua ancora a riscuotere consensi, che porta con sé il mistero di uno “sprint” inspiegabile…